Di tutte le ricchezze, sopratutto la giovinezza

Oggi voglio scrivere di un libro che ho letto durante le vacanze natalizie, purtroppo unico libro a causa di un necessario risparmio economico visto il periodo ricco di spese. Unico libro ma non per questo non abbastanza utile alla riflessione, ho deciso di andare sul sicuro e per me questo significa leggere Stefano Benni. Nel giro di un anno sto leggendo il più possibile di questo autore, mano a mano che lo conosco mi affascina sempre di più. Dopo aver letto Cari Mostri, dopo aver sentito le mille interviste date per l’anniversario di Bar Sport, dopo avergli sentito dire in queste interviste che pensa che tra le sue migliori opere ci sia Di tutte le ricchezze, non potevo non andare spedita a prendere questo romanzo. E’ un racconto forse molto più personale degli altri che avevo letto di questo autore, è facile pensare che dietro il protagonista ci sia l’autore e alcune parti di vita di questo. Il protagonista è un vecchio docente che ha smesso di insegnare e si è rifugiato in una campagna vicino ad un piccolo paesino, tutto ruota attorno le sue giornate, le sue opere e il suo amore per un poeta dannato del quale si raccontano tante leggende. Ogni tanto il racconto è interrotto da poesie di questo strano autore, il Catena, che raccontano in breve ciò che il protagonista ha vissuto nelle pagine precedenti, ho gradito tantissimo queste poesie e sono molto interessata alla produzione poetica di Benni, produzione che andrò presto a recuperare. La vita di un vecchio professore può essere noiosa, può essere a tratti anche deprimente a causa della consapevolezza che la vita passa e si invecchia, ritornano alla mente per forza i fatti passati e un mezzo immancabile per questo ritorno al passato è anche il rapporto che un vecchio professore può avere con le nuove tecnologie, quello che lo collega con il mondo e con il suo sport preferito è un vecchio computer, computer che spesso maledice ma che difende da chiunque gli consigli di cambiarlo. Cosa fa cambiare tutto questa tranquillità? L’arrivo di una coppia, una coppia di artisti, giovani artisti di città, anche loro in crisi perché l’arte forse non porta soldi (o non quanti ne vorrebbero) e manca ispirazione. Scorrendo le pagine verranno a galla poi i reali motivi di queste crisi e i segreti. Al centro di tutta l’opera ci sono i segreti, i segreti del passato, le cose non dette, sembra quasi che però i segreti di tutti poi si vadano a rifugiare dal vecchio professore, che magari ne farebbe anche a meno di avere sulle spalle i segreti degli altri, ma continua a dare una mano per quanto gli sia possibile. Cosa davvero lo cambierà? Lo cambierà il ritorno al passato, a determinate sensazioni, a determinate emozioni che forse ha messo da parte per troppo tempo e che l’hanno portato a quella solitudine. Il mezzo di trasporto di questi ricordi è una donna, il ricordo di un sentimento amoroso, l’amore e il ricordo della giovinezza. Avendo vent’anni mi viene difficile immedesimarmi del tutto nella storia di un uomo che ha già vissuto la maggior parte della propria vita,nonostante questa difficoltà anagrafica che mai realmente mi farà capire, questo romanzo mi ha lasciato una bella emozione, ho sempre avuto un senso di tenerezza nei confronti degli anziani, forse lasciandomi vincere dal fatto che li vedessi come persone indifese, senza ragionare su quanto abbiano vissuto. Mi è piaciuta la narrazione da parte di una persona di una certa età, una narrazione che però spesso ha messo da parte l’età anagrafica e ha riportato quello che il personaggio era da giovane; quando il professore si trova con questa giovane donna, una giovane ballerina, perde il peso degli anni e ritorna a quello che era. Tutto lo sfondo, la casa, il paese, il bosco rendono la location un cerchio magico fermo nel tempo,dove però le cose si ripetono, tornano le giovani donne che scappano da un destino che non amano, tornano gli animali ogni sera in forma diversa e ognuno trasformerà la propria natura di animale in qualche immagine per ispirare gli esseri umani, in particolare il protagonista, torna tutto e la fine ti riporta alla tenerezza, quella che si prova inizialmente quando il professore si presenta come persona sola, ritorna perché il cerchio si chiuderà davvero, e stavolta il professore si lascerà vincere dalla sua età e ci chiederà solo di non dimenticarlo.